martedì 21 agosto 2012

Monti e la Generazione Perduta, al Meeting di Rimini: "dobbiamo fare tutto il possibile affinchè il Paese non vi perda"

 Il Presidente del Consiglio Mario Monti,  aprendo il  Meeting di CL a Rimini è ritornato al suo riferimento a noi, generazione perduta, dedicandoci un ampio passaggio, lo riporto qui con molto piacere, perchè è un'iniezione di coraggio, prima ancora che un bel segnale che ci dà quel che ci serve in questo momento: la voglia di andare avanti, ora che abbiamo detto,  in giorni di vacanze, solo per chi le vacanze ha potuto permettersele, siamo qui; ci tocca andare avanti e tutti insieme mettere a disposizione le nostre energie e idee migliori.

"Vedete, quando in un’intervista rilasciata poche settimane fa ho parlato di “generazione perduta”, non ho fatto altro che constatare con crudezza – a volte è necessaria anche quella – una realtà che è davanti agli occhi di tutti: lo “sperpero” di una intera generazione di persone che oggi giovani non lo sono più, alcuni di loro hanno superato i 40 anni d’età, e che pagano le conseguenze gravissime della scarsa lungimiranza di chi, prima di me, non ha onorato il dovere di impegnarsi per loro. Un’intera generazione che paga un conto salatissimo.
Una generazione che, ci tengo a precisare, non considero perduta perché priva di mezzi o capacità. Al contrario, trovo che la perdita, gravissima, di capitale umano abbia nuociuto fortemente al Paese, in parte per l’emorragia di professionisti e studiosi che hanno scelto di vivere all’estero, in parte per le mancate opportunità di coloro che, benché meritevoli, sono rimasti in Italia, senza trovare adeguate soddisfazioni professionali.
È questa la perdita generazionale a cui facevo riferimento. Una perdita che danneggia tutti noi, non solo i diretti interessati, a cui non mancano né energie né competenze. Apprendo che, a seguito della mia dichiarazione, molti appartenenti alla fascia d’età compresa tra i 30 e i 40 anni hanno reagito, siglando un vero e proprio manifesto in cui spiccano parole portanti come merito, rispetto, impegno e fiducia. È la conferma di quanto ho appena detto: abbiamo un capitale umano eccellente, al quale le “batoste” di questi anni non hanno tolto la voglia di proporre e di partecipare alla vita del Paese. 

Dobbiamo fare tutto quanto è possibile affinché il Paese non perda anche voi e, anzi, affinché possiate essere una risorsa preziosa per la nostra economia e per il sociale, ma soprattutto perché restiate sempre vivaci come siete oggi, perché possiate mantenere lo stesso fuoco nello sguardo, la stessa curiosità.".

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