sabato 23 marzo 2013

Pierluigi Bersani, guarda ai precari italiani

Pierluigi Bersani, guarda questa immagine: sono i precari di Città della Scienza e tutti i precari italiani.
Glielo avevo già scritto; un mese dopo mentre percorre il sentiero stretto per formare il Governo riecco il mio memo per Pierluigi Bersani.
Ve li ricordate?
Sono i due ragazzi dello spot Il Bacio - uno dei due - della campagna di comunicazione  elettorale del Partito Democratico. Poetico è poetico e questa è la scena finale. Nei fotogrammi precedenti i due protagonisti, precari, sono presi da mille dubbi. Senza certezze per il futuro, niente lavoro stabile, niente casa, niente prospettive, possiamo progettare un amore? - Si chiedono. Poi la scena finale: Bella idea. 
Peccato che in campagna elettorale della precarietà non si sia parlato che per timidi accenni; senza parole d'ordine che richiamassero in modo chiaro a provvedimenti, misure, politiche economiche e del lavoro per la generazione di mezzo: i tanti dai  dai 30 ai 50 anni  fuori da tutti i processi lavorativi equi e giusti degni di questo nome.

E' passato un mese e alla già vasta platea dei precari italiani, si aggiunge, diventando drammatica la condizione dei precari di Città della Scienza, il museo scientifico interattivo di Bagnoli,  andato in fumo nella notte del 4 marzo. Quelle fiamme hanno bruciato quel po' di presente lavorativo precarizzato di 400 persone, perlopiù esperti in discipline scientifiche, conduttori dei laboratori didattici, che negli anni hanno incuriosito e catturato centinaia di migliaia di bambini e ragazzi.


L'immagine di questa scultura, annerita dalle fiamme, in piedi fra le lamiere contorte, ben rappresenta i precari di Città della Scienza e tutti gli altri. Chiedo a Pierluigi Bersani di guardare a quest'immagine.