mercoledì 26 giugno 2013

#generazionedimezzo #cittadinanzadimezzata

#Generazionedimezzo #cittadinanzadimezzata. Lo dice bello chiaro il tanto strombettato decreto lavoro appena varato dal Governo Letta. 

Non ho dai 20 ai 29 anni, ho un titolo di studio, non vivo da sola. Sono precaria. Figlia di emigranti, vivo al Sud. Appartengo alla #generazionedimezzo 30-55 enni cui hanno detto studia, impara, investi su di te e non preoccuparti.

Mi sveglio già abbastanza preoccupata ogni giorno, ma dopo questo provvedimento non sono solo preoccupata, sono indignata. 

Mi chiedo dove vivano i rappresentanti istituzionali, parlamentari e di partito e chi se non loro dovrebbe far irrompere  la questione della precarietà nell'agenda politica di questo Paese. 

Ne parlavo appena oggi con una compagna di università, brava e capace, 20 anni di esperienza gestionale in progettazione da precaria che a 47 anni sta studiando per l'esame orale del concorsone nella scuola. Ne parlavamo e rabbrividivamo per il ribaltamento delle nostre convinzioni di sempre. 

E se non andassimo più a votare? 

Oggi l'ho pensato per la prima volta nella mia vita. Ed è un pensiero che mi offende. E anche se il pensiero è mio, l'offesa non me la sono data io.

sabato 8 giugno 2013

Abito precario

Vestiti fuori moda, fuori moda non vintage che fa tanto glam. C'è poco da fare, si riconoscono subito: i precari indossano abiti di almeno due stagioni fa. Quelli che lavorano a casa, da casa; quelli che non sia mai gli venisse messo a disposizione un ufficio; non sia mai. Perchè un luogo di lavoro, con giorni e orari stabiliti potrebbero un giorno far chiedere, rivendicare e (ottenere?) una stabilizzazione. Un contratto diverso. Evitiamo questo pericolo; meglio che lavori a casa tua che consegni il lavoro quando ti dico io e per il pagamento poi si vede. C'è sempre qualcun'altro che deve pagare chi commissiona il lavoro. Passano mesi, semestri, anni. E c'è tutto il tempo per disabituarti allo shopping.

Gradualmente, mica te ne accorgi subito e ad un certo momento realizzi  che se ti serve un maglietta devi fare mente locale per un po' prima di ritrovare nella tua mappa mentale il negozio dove andare, trovare quello che ti occorre senza spendere molto,  basic abbinabile con quel che hai già e che ti piaccia per un bel po',

Perchè non è che se ti compri un capo, puoi dire dopo una settimana "non mi piace più come mi torna". La vanità è un lusso. Stando molto a casa poi, anche perchè riduci per autodifesa le occasioni di socialità, non ti serve granchè.

Nell'armadio aumentano le "cose per la casa": maglie e pantaloni vecchi; tute, felpe, t-shirts dimenticate e  recuperate dagli anni universitari. E calzini spaiati che compaiono a frotte, non ancora arresi al destino senza ritorno della vestaglia da camera.