mercoledì 21 maggio 2014

venerdì 9 maggio 2014

Mam(m)a non Mam(m)a

Alcune nonostante la precarietà hanno chiuso gli occhi e hanno accolto il desiderio di avere un figlio. Senza aspettare tempi migliori: il posto fisso con lo stipendio al 27 del mese. Presa consapevolezza amara che tempi migliori e tempo di fare un figlio non è detto che coincidano lasciando agire anche un pizzico di incoscienza si lascia indietro il tempo in cui si pensa per uno.
E si passa a pensare per due poi per tre e anche per quattro. Come per Luisa.

Luisa Maradei, giornalista precaria di figli ne ha voluti due e Giulia la "grande" biondina chiacchierina capace di coinvolgerti in mille calembour di parole solo se lo ha ben deciso, ha ispirato l'e-book "Mamma ho dato un'idea - viaggio imperfetto fra pappe pannolini e Peppa Pig"

                                                                 

http://www.bookrepublic.it/book/9788897121992-mamma-ho-dato-unidea/

Illustrato dalle matite dal tratto leggero di Teresa Micillo, è una carrellata di istantanee di vita quotidiana che divertono senza farti la predica - rischio tipico di mamme abili di penna pronte e sottolineare che loro poiché sanno raccontartela sanno anche come si fa.Ben lontano il rischio per  Luisa che è madre teneramente apprensiva,  e se ne avesse avuto la tentazione avrebbe trovato Giulia e le sue piccole grandi convinzioni a sbarrarle il passo.

Ed è questo il pregio del piccolo libro: scritto mettendosi in gioco, giocando a mettersi in dubbio, proprio come fa lei ogni giorno crescendo i piccoli Giulia ed Eugenio. Si fa leggere leggermente e riga dopo riga ti fa coraggio come quando scovi, quasi d'improvviso,  fra le piccole avventure quotidiane, una piccola verità quasi nascosta dal trotterellare entusiasta di Giulia: "I figli sono una buona palestra per la vita professionale".

Riconoscersi è un attimo, farsi coraggio anche. E vale anche per le donne poco sotto e o poco sopra i trenta che stanno decidendo se chiudere gli occhi e.... darsi un'idea di futuro.

giovedì 1 maggio 2014

#PrimoMaggio #PrimadiTuttoilLavoro

E' appena un brivido di speranza. Ci credo. Se ne sta facendo carico il Partito Democratico con il Governo guidato da Matteo Renzi.

Prima di Tutto il Lavoro.  Ci dobbiamo credere per rivendicare il diritto al futuro.





Un anno fa nel post " #PrimoMaggio 3 donne raccontano" avevo scritto:

Tutti i giorni sono uguali quando sei precario. Anche il Primo Maggio. Te ne accorgi quando i sabati e le domeniche, le vacanze e le feste comandate ti mettono ansia, poi ti irritano un po' e non sai bene come mai fino ad urtarti definitivamente.


Avevo rilanciato Amare è un duro lavoro di Tiziana Ragni che da allora non è mai uscito dalla top ten dei post più letti.

Giacomo un anno fa è stato licenziato. Ha continuato ogni giorno a uscire alle otto e rientrare alle sette, ha continuato a pagare bollette, dentista e vacanze dei bambini. Ha chiesto prestiti e ha dato fondo ai risparmi. Per un anno ha risposto al cellulare in bagno alle agenzie di lavoro interinale. Per un anno ha continuato a lavorare così: senza lavoro.

http://www.sillabarioprecario.blogspot.it/2013/05/amare-e-un-duro-lavoro.htm

Avevo raccolto qui

http://www.paralleloquarantuno.it/articoli/anche-se-tornassi-a-lavorare-nulla-sara-come-prima.html

il racconto amaro di Gabriella Buttari

Il tuo cv lungo e vario ti avrebbe dato molte scelte. Invece.
Invece gradualmente sei entrata pure tu nella folla che va al discount, prima nei giorni della settimana, alle due, per non farti troppo notare. Poi anche il sabato e la domenica, tranquillamente. Ma anche lì a decifrare i prezzi, a prendere i biscotti per i bambini che somigliano a quelli di prima per non fargli notare troppo la differenza. E ti fai la tintura in casa.

Se avesse un contratto certo e tutelato Gabriella potrebbe andare, con gli 80 euro deliberati dal Governo Renzi, dal parrucchiere invece che organizzarsi col fai da te.

Io Gabriella non la conosco, mentre conosco molte e molti nella sua condizione; in un anno spero che il suo destino lavorativo sia cambiato in meglio. E con o senza gli 80 euro si possa concedere il coiffeur quando lo desidera.

In quanto al Primo maggio Duemila14, di mio non scrivo nulla. Piuttosto e con convinzione sottoscrivo.


 


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