mercoledì 12 agosto 2015

Insegnanti precari: o la famiglia o il lavoro

Deportazione. E' la parola che più ricorre fra i precari della scuola che aspirano ad una cattedra per il prossimo anno scolastico. Ed è una parola forte, che rivela una denuncia forte, carica di tensione, soprattutto da Sud: "Deportazione dal Meridione verso il Nord". Vuol dire rischiare di dover lasciare  forzosamente, a più di 40 anni di età, famiglie, figli, terre d'origine.

In particolare, Raffaele Salomone Megna della Gilda Unams-insegnanti sostiene che  immissioni in ruolo regolamentate così "penalizzano soprattutto le donne, soprattutto meridionali che oltre ad essere il collante della scuola italiana per numero e professionalità sostituiscono lo stato sociale completamente distrutto, assistendo anziani e ammalati".

La questione riguarda, nell'ambito della legge 107, più conosciuta come "La Buona Scuola"  la terza e la quarta fase della stabilizzazione dei precari. In questo livello della riforma sono disponibili 48.821 cattedre normali e 6446 di sostegno: gli insegnanti aspiranti - la maggioranza con tanti anni di supplenze alle spalle - possono fare domanda online entro  il prossimo 14 agosto e sono obbligati ad indicare 100 province e aspettare l'esito della destinazione determinata incrociando numero di richieste su quel territorio e punteggio maturato dai prof aspiranti. Si avranno 10 giorni per accettare l'incarico. Prendere o lasciare.

Molti i dubbi sui risvolti organizzativi: in tanti, organizzati in gruppi sui social media pensano di non presentare la domanda per protesta; i sindacalisti interpellati sui rischi di esclusione  dalle graduatorie sia in caso  di mancata presentazione della domanda sia in caso rifiuto dell'incarico  non riescono ad interpretare la questione in modo univoco.

La concomitanza con il periodo estivo, fra ferie e vacanze non aiuta: i media tacciono e la questione occupa e preoccupa solo chi alla rincorsa affannata di un lavoro che dia una qualche certezza non vede davanti a sè che un orizzonte autunnale denso di incertezze.




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