domenica 6 ottobre 2013

Precarietà della #Generazionedimezzo in pagina su Repubblica. Finalmente.

"Accanto alle difficoltà materiali, i nè giovani nè vecchi in cerca di lavoro sono condannati ad una sorta d'inesistenza. E il disconoscimento è sempre una delle forme di violenza più subdole e assieme logoranti che si possa infliggere agli esseri umani". 

 Come in uno specchio. Fin dalle prime righe il commento firmato da Benedetta Tobagi http://interestingpress.blogspot.it/2013/10/frustrati-e-senza-lavoro-cosi-la-vita.html e uscito su Repubblica qualche giorno fa, rimanda la sensazione di uno specchio. 

Il taglio scelto è simile a quello del Sillabario, ma non è la primogenitura a dare forza alla questione. 
La forza dell'esistenza e delle ragioni dei precari si irrobustisce  in ragione della diffusione e della moltiplicazione dei luoghi in cui se ne parla e delle voci che le raccontano.

Le storie delle vite precarie della #generazionedimezzo diventano notizia e animano l'inchiesta, aperta dal racconto di Roberto Mania  "La generazione sprecata" http://interestingpress.blogspot.it/2013/10/la-generazione-sprecata.html.

Finalmente! Ho pensato  e sono sicura che lo hanno pensato o lo penseranno anche i lettori del Sillabario che da tempo, fedelmente seguono questo tema. Che è questione nascosta, da poco percepita non solo da chi dovrebbe osservarla e studiarla; da quanti dovrebbero affrontarla e governarla ma anche da quanti la vivono.

Esserne consapevoli per chi la attraversa richiede la fatica più dura, un cambio di pensiero: non c'è più, forse non c'è mai stato e comunque non ci sarà mai il posto fisso. Uno per la vita. Con gli stessi orari, gli stessi colleghi per qualche decennio, la scrivania con le foto dei figli... E' una generazione che non merita le consuetudini quotidiane del lavoro stabile.

Finalmente se ne parla entrando nel chi sono i precari, quanti sono, dove sono. Storie e dati emergono, come da una pentola a pressione scoperchiata di getto, nell'inchiesta a più firme http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2013/10/01/news/stato_precario-67649460/ di Vittoria Iacovella, Salvo Intravaia, Maria Elena Scandaliato, Valerio Mammone ed un commento di Federico Fubini.

Se ne parla finalmente e se ne parlerà sempre di più. E che chi è chiamato a farlo governi, ridandogli speranza, le vite dei precari della #generazionedimezzo la cui unica colpa è quella esserci capitati senza potersi sottrarre. 

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