lunedì 30 settembre 2013

Nel nome dei nonni

Vincenzo e Manuel hanno due settimane. Sono al mondo da 15 giorni. In questo mondo più incerto di sempre mettono in fila giorni da neonati: poppate, cambio pannolino, pisolini di giorno, il primo bagnetto, il controllo della crescita, qualche passeggiata nell'estate settembrina; le sveglie notturne. 
Moltiplicato per due; Vincenzo e Manuel sono gemelli.

Vincenzo porta il nome del nonno paterno; Cosimo il papà e Grazia la mamma lo hanno scelto perchè

"E' l'unico modo che ho per dire grazie a mio padre per tutto quello che fa per me"

confidò  in un soffio Cosimo ai colleghi quando ancora mancava un bel po' alla nascita dei suoi figli.

Prende nuovo senso l'antica consuetudine in uso, soprattutto al Sud, di dare ai figli il nome dei nonni che passa dall'essere un pratica tradizionale in alcune famiglie, addirittura obbligata, ad un segno di affetto, riconoscenza, gratitudine.

Nonni che si prodigano oltre la fatica delle notti dai sonni interrotti e sostengono con modeste pensioni ora il pagamento della bolletta, ora il conto al supermercato, ora l'acquisto di culla e corredino. 

Per i neo-genitori sempre in bilico fra lavoro e non lavoro, stipendi che arrivano in ritardo, diritti sempre più negati la mortificazione più grande sta proprio nel non poter   autodeterminare con orgoglio la scelta di essere genitori.

Dio benedica i nonni, Vincenzo e Manuel, i loro genitori, tutte le mamme e tutti i papà che hanno speranza e fiducia nel futuro.





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