Chissà se esiste il senso di colpa istituzionale? E se attraversa i piani alti di Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli. La Giunta, da quando si è insediata ha scelto di mortificare le Politiche Sociali non pagando ormai da più di due anni i servizi che ha affidato a decine di cooperative sociali, associazioni ed enti che si occupano di bambini a rischio, donne in difficoltà, ragazzi che non vanno a scuola, famiglie provate dall'esclusione sociale.
Il sindaco Luigi de Magistris, il vicesindaco attualmente titolare della delega alle Politiche Sociali Tommaso Sodano il passato assessore al ramo, Sergio D'Angelo, sono stati e sono incapaci di declinare le Politiche Sociali come Politiche di Sviluppo; in una città come Napoli, sofferente e faticosa, puntare sul capitale umano di educatori, animatori, psicologi e tutti i profili professionali del settore per tendere la mano a tante persone di ogni età e dalle varie difficoltà sarebbe una risposta ad un futuro di malattia sicura, di disagio certo, di affermazione della camorra inevitabile.
Oggi stanno determinando senza nessun senso di colpa istituzionale la precarietà rabbiosa degli operatori del settore e delle loro famiglie e la precarietà rassegnata di tanti cittadini privati dei servizi e delle loro famiglie.
Oggi. Il domani appare sfocato all'orizzonte, senza certezze per gli uni e per gli altri. Anche per chi ha o ha avuto responsabilità istituzionali. Faranno bene a non candidarsi più a niente, nemmeno ad amministrare il condominio dove vivono. Perchè se avranno l'ardire di farlo di certo non potranno chiedere consenso agli operatori sociali e alle loro famiglie e ai cittadini rimasti senza tutela e alle loro famiglie stremate dalle emergenze.
Dice che la prossima settimana il sindaco De Magistris presenterà i nuovi assessori chiamati a soccorso di tanta inefficacia e inettitudine. A chi prenderà la delega delle Politiche Sociali davvero non saprei che cosa augurare. Riannodare l'esile filo della fiducia per ricostruire il con-senso sociale pare impresa impossibile.